I «Balarì» a cinque cerchi

BAGOLINO aspetta con trepidazione la cerimonia di apertura delle Olimpiadi: il paese bagosso sarà infatti protagonista a Torino con i balarì del carnevale.
Come vuole la tradizione, il carnevale di BAGOLINO ha già preso il via e, come sempre, la prima apparizione è stata quella dei «mascher» in giro per le strade due sere alla settimana, in attesa che gli ultimi due giorni di festa entrino in scena i «balarì». Per loro questo è un anno davvero eccezionale, e la loro unicità è stata riconosciuta anche dal comitato olimpico che li ha invitati a partecipare all’apertura delle Olimpiadi invernali che prenderanno il via domani alle 19.
Il gruppo dei ballerini è costituito da 110 uomini e, nonostante numerosi inviti, raramente ha preso parte a manifestazioni fuori dai confini del comune, ma l’invito di quest’anno proprio non poteva essere declinato. Quale palcoscenico infatti è più prestigioso di quello olimpico dove sfilano atleti provenienti da tutto il mondo?
E ben si inserisce, ai giochi olimpici, il carnevale bagosso, classificato da numerosi studiosi come «una delle manifestazioni folkloristiche più interessanti di tutto l’arco alpino». Saranno in 42, fra ballerini, sonatori e capi, ad recarsi in Piemonte per sfilare sfoggiando gli elaborati costumi e per una danza sulle note delle loro antiche musiche.
«Da alcuni giorni - spiega Giovita Fusi, capo dei ballerini di BAGOLINO - siamo già in «missione» a Torino per le prove, e con noi ci sono altri sei gruppi folcloristici tutti rappresentano un carnevale dell’arco alpino. Le prove generali sono andate bene e se non sarà modificato il programma dovremmo sfilare e muovere i passi di una ballata».
Il rito del carnevale bagosso si ripete ogni anno in modo identico, e ogni anno i ballerini preparano i loro costumi con la stessa cura, anche se questa volta dovranno anticipare un po’ i tempi per presentarsi smaglianti anche a Torino. Quando scendono per le strade, i «balarì» indossano un corredo impeccabile a partire dal cappello per finire con le calze, rigorosamente in pizzo bianco lavorate a mano. La cura più minuziosa va dedicata al cappello, ornato da decine di metri di fettuccia e impreziosito da tutti gli ori di famiglia.
L’apparizione dei ballerini, che è sicuramente l’aspetto più nobile del carnevale bagosso, pare abbia origine nella prima metà del 1400 come parodia dei balli che avvenivano presso i conti Lodrone che a quel tempo dominavano anche il territorio di BAGOLINO.
Domani il paese sarà tutto sintonizzato e incollato davanti alla televisione e il gruppo folcloristico sarà ben evidente con il suo completo scuro: giacche e pantaloni al ginocchio, decorati con passamaneria colorata, sull’avambraccio i gradi ricamati in foggia militaresca come le spalline e il cordone di cotone bianco. E per completare l’opera sulle spalle gli scialli di seta colorata. Il tutto con i volti rigorosamente coperti dalla maschera bianca e nera uguale per tutti.
Le maschere, o meglio i «mascher», sono invece l’aspetto più libero del carnevale, loro non saranno a Torino, ma con i ballerini sono parte dell’anima del carnevale bagosso.
Per chi i ballerini invece preferisce vederli dal vivo, ma non ha programmato un viaggio a Torino, l’appuntamento è a BAGOLINO il 27 e 28 febbraio, ultimi due giorni di carnevale.


Bresciaoggi - giovedì 09 febbraio 2006

 

 

La Comunità appoggia lo «strappo» di Scalvini

Il Presidente della Comunità montana di Valsabbia Ermano Pasini condivide le difficoltà del comune di BAGOLINO e invita il Presidente della regione Lombardia a considerare BAGOLINO e tutta la valle per quello che sono: «Irrinunciabili risorse, con innumerevoli problematiche legate al territorio montano, territorio che necessita di concertare nuovi e concreti scenari di intervento per favorirne lo sviluppo».
L’intenzione del sindaco Marco Scalvini di procedere con un referendum per la richiesta di annessione alla confinante provincia di Trento continua a suscitare discussioni e differenti opinioni in merito. Certo è che questa presa di posizione, che nasconda intenzioni serie o sia solo una provocazione, denota una crisi crescente delle zone montane della Valsabbia: abbandonati agricoltura e allevamento, con l’industria in crisi che tende a spostarsi più a Valle per abbattere i costi del trasporto, non rimaneva che sperare nel turismo, ma ora Idro, la capitale turistica per eccellenza, sta subendo un grosso colpo a causa delle problematiche legate al lago, la stazione sciistica del Gaver funziona a singhiozzo e a Ponte Caffaro e BAGOLINO chiudono i primi alberghi; il «colpo» è ovviamente avvertito da tutti i comuni che ruotano intorno a queste due realtà turistiche. L’insoddisfazione comincia a diventare palpabile e la protesta di BAGOLINO potrebbe essere la prima avvisaglia.
«I problemi della Valsabbia - continua Pasini - li conosciamo tutti: viabilità, sanità, pubblici servizi, abbandono delle attività tradizionali legate al territorio con il conseguente spopolamento dello stesso. Creando isole felici non risolveremo il problema, si deve operare con una visione completa del territorio, fornendo alla popolazione gli strumenti necessari. Come Comunità montana stiamo lavorando per migliorare l’erogazione dei servizi e favorire uno sviluppo sociale ed economico del territorio, per questo abbiamo avviato progetti e convenzioni in collaborazione con Ue, Stato, Regione e Provincia. Molto rimane ancora da fare, e le risorse che abbiamo sono ben note, per questo è assolutamente necessario rivalutare anche il ruolo delle Comunità montane».
Il presidente Pasini è d’accordo con il sindaco di BAGOLINO nel sostenere che le periferie non dovrebbero essere discriminate in quanto a risorse, soprattutto quando si tratta di un territorio ricco di storia, cultura e di un grande patrimonio ambientale che andrebbe rispettato e tutelato. Mila Rovatti


Bresciaoggi
 giovedì 02 febbraio
 
 

«24 ore»: gran fondo con vista lago

IDRO. L’organizzazione ha deciso di spostare la grande gara per mountain bike in riva all’Eridio.
La gara a staffetta dell’Mtb Conca d’Oro darà spettacolo a fine luglio
 
C’è una grande novità nell’edizione 2006 della «24 ore Iron bike»: la gran fondo di fine luglio si sposta nella cornice del lago d’Idro.
Il gruppo sportivo odolese «Mtb Conca d’Oro», già conosciutissimo per un’altra gran fondo, la «Conca d’Oro bike», dopo l’azzardo della prima edizionecoronata da un grande successo ha deciso il trasloco in quella che già in passato era stata individuata come una collocazione ideale; soprattutto per le potenzialità ricettive. Nella sua scelta il gruppo sportivo ha trovato la collaborazione del Comune di Idro e l’appoggio della Comunità montana, e ora si sta lavorando per l’evento del 29 e 30 luglio a Idro.
Stiamo parlando di una sfida non stop per mountain bike della durata di un giorno intero: è organizzata per staffette, ma non mancherà qualche temerario che tenterà l’impresa da solo. Le squadre potranno essere costituite da 1, 4, 8 oppure 12 atleti, con l’unico obbligo di compiere almeno un giro del percorso (da cinque a otto chilometri), prima di passare il testimone al compagno o ai compagni di squadra.
C’è ancora qualche dubbio sul tracciato, ma la soluzione più probabile, prospettata dai tecnici, è l’attraversamento del centro storico di Lemprato e l’interessamento di tutta la zona delle Fornaci. Tutta l’area attraversata dai ciclisti rimarrà chiusa per 24 ore, e ovviamente qualche disagio è da tenere in conto. La manifestazione era già stata fissata per la fine di luglio, è non è stato possibile cambiare la data; ma se l’esperimento funzionerà, le successive edizioni si svolgeranno in settembre.
Il Gs Odolese guidato da Andrea Leali e Giuseppe Formenti è stato fra i primi in Italia a scommettere su questa singolare manifestazione, dando vita con altre quattro località alla «24 Cup». E ora sono in molti a volersi affiancare.
«Sono molte le ragioni che ci hanno spinto a cambiare l’ambientazione della 24 ore - spiegano i rappresentanti del gruppo -: intanto per la collocazione stessa del paese, sulla strada per Madonna di Campiglio. Inoltre Idro, capitale del turismo valsabbino, ha una capacità ricettiva fatta di campeggi, alberghi, appartamenti e numerosi ristoranti pronti ad accogliere i partecipanti e tutto l’entourage».
«Poi ci sono le altre peculiarità del territorio, con la possibilità di godere del lago, di fare un salto a BAGOLINO o al Gaver piuttosto che una visita alla Rocca d’Anfo: c’è tutto quanto può incuriosire un biker. Dei servizi offerti e degli spettacoli di contorno - conclude Giuseppe Formenti - parleremo in futuro, ma fin d’ora possiamo assicurare che saranno di prima qualità, nel rispetto della nostra tradizione organizzativa».
Non resta che aspettare il via, che verrà dato il 29 luglio alle 13.


Bresciaoggi
 Venerdì  03 febbraio
 
 
 
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